La nuova stagione della Sinistra, www.sinistraeliberta.eu

mercoledì 27 maggio 2009

Cinque risposte a cinque domande (cattive!) su Sinistra e Libertà

1) Rischio di sprecare il mio voto se non raggiungerete il quorum?
Il progetto politico di Sinistra e Libertà viene dal basso e risponde all’esigenza di fare una nuova sinistra in Italia. Il successo elettorale ne faciliterà il cammino ma comunque ogni voto dato a sinistra e libertà è un si alla creazione di una moderna forza di sinistra nel nostro paese. Il voto a Sinistra e Libertà è quindi l’unico che non andrà sprecato perché ha un doppio valore: sia sostegno alla lista che di condivisione e supporto al progetto politico.

2) Tre formazioni europee sotto il simbolo non saranno troppe?
A differenza del PD che non ha chiarito quale sarà il suo posto in Europa o, ancora peggio, di Di Pietro che siederà dichiaratamente a destra insieme ai liberali, Sinistra e Libertà rappresenta il superamento di tutta la storia della sinistra europea. Per la prima volta infatti, dando seguito nei fatti alle buone pratiche realizzate nel parlamento europeo, sinistra, verdi e socialisti europei si presentano insieme con un programma comune, un progetto forte e coeso. Realizzando gia oggi in Italia quella che è e sarà la tendenza del futuro della sinistra, in Europa e nel mondo.

3) Pur essendo di sinistra perché dovrei preferirvi al PD?
Come ormai ampiamente dimostrato la politica seguita dal PD è di rottura con la sinistra. L’abbandono della CGIL, il tema della laicità e dei diritti civili, la politica economica, la spartizione della rai, e da ultimo il SI al referendum. Un partito che ha lasciato l’opposizione parlamentare in mano a Di Pietro e che non appoggia quella che cresce nel Paese. Un successo di Sinistra e Libertà in particolare sarà meglio per tutti.

4) Ancora una volta una sinistra divisa tra voi e Rifondazione?
Premesso che nel nostro sentire c’è l’augurio che tutto il centro sinistra si affermi non si può che rilevare la differenza sostanziale: da un lato un progetto, quello di Sinistra e Libertà che vuole avere un futuro, dall’altro un passato che non va oltre la testimonianza della sua problematica, seppur nobile, identità. Ma, ci si chieda: il mondo che vogliamo (e che ci aspetta la fuori) sarà quello delle falci e martello o quello della green economy, della “società della conoscenza”, della laicità, dei diritti e della libertà?

5) E se saltassi un giro, astenendomi?
Nelle scorse elezioni più di 2 milioni di votanti a sinistra si sono astenuti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Uno strapotere della destra che ha permesso leggi vergognose, l’aggravarsi della crisi e serie minacce alla stabilità democratica del nostro paese. Mai come in questa occasione, visti anche gli sbarramenti, il non voto a sinistra è un aiuto alla destra che, come vediamo ogni giorno, usa l’arma del “consenso maggioritario” per coprire nefandezze e crimini contro ogni senso dì umanità, solidarietà, uguaglianza e libertà.

sabato 23 maggio 2009

La Democrazia è a rischio!

Carissime e carissimi,

vi sono molti, troppi, inquietanti segnali che indicano che il nostro Paese sta attraversando una fase particolare, e per molti versi originale, nella quale il sistema democratico che tutti noi abbiamo conosciuto e nel quale abbiamo vissuto e operato è messo a serio rischio.

Sta crescendo nel nostro Paese una vera e propria emergenza democratica rispetto alla quale tutti noi abbiamo il dovere e la necessità di reagire in modo adeguato e tempestivo.Per questa ragione mi assumo la responsabilità di scrivervi e di proporvi un incontro a brevissimo termine per assumere assieme le iniziative adeguate, come compete ad un’opposizione parlamentare ed extraparlamentare, come è la forza politica cui appartengo, non certo per sua scelta.

Conviene evitare paragoni con il passato, sempre difficilmente proponibili, ma certamente abbiamo avuto modo, e con noi le italiane e gli italiani, di cogliere nei recenti comportamenti della maggioranza, del governo e segnatamente del Presidente del Consiglio, atteggiamenti, comportamenti, dichiarazioni e atti che entrano in collisione con le regole più elementari di una repubblica democratica e parlamentare.
Non credo sia sfuggito a nessuno il carattere ricattatorio del discorso pronunciato da Silvio Berlusconi di fronte all’assemblea di Confindustria.

Un Presidente del Consiglio che controlla direttamente o indirettamente quasi l’intero sistema mediatico minaccia di rivolgersi direttamente al popolo per sovvertire gli assetti costituzionali aggirando o, peggio, ignorando con esplicito disprezzo il Parlamento.
Questo atteggiamento arrogante e, temo, non privo di venature eversive era già evidente nella vicenda apertasi con la sentenza sul caso Mills.
Siamo di fronte ad un assurdo: chi è stato destinatario di un atto di corruzione viene condannato dalla Magistratura, mentre il suo eventuale corruttore è protetto da una legge vigente, contro la quale l’opposizione si è fortemente battuta, che lo sottrae a qualunque tipo di giudizio.

Non compete a noi entrare nel merito della vicenda giudiziaria. Così come il Presidente del Consiglio non dovrebbe abbandonarsi ad una pubblica sequela di insulti rivolti alla Magistratura giudicante in ragione di una sua presunta intenzione persecutoria motivata addirittura da una altrettanto presunta collocazione politica dei singoli magistrati.
Ma noi non possiamo assistere impassibili ad una nuova recrudescenza di dichiarazioni e atti che mirano a sottoporre la Magistratura sotto il controllo politico dell’Esecutivo, stravolgendo l’equilibrio dei poteri di uno stato democratico e la sua Costituzione.
E’ da notare come tali comportamenti costituiscano di per sé un motivo di uno scontro ora strisciante, ora esplosivo con le più alte cariche dello stato, a cominciare dal Presidente della Repubblica, i cui ripetuti, ponderati e preziosi interventi a tutela degli equilibri istituzionali e della nostra Costituzione sono stati disattesi e persino svillaneggiati dal Presidente del Consiglio.
La stessa vicenda della oscura relazione tra il presidente del consiglio e la famiglia Letizia non può essere confinata nella sfera del privato, il confine tra pubblico e privato essendo, come segnalano tutti i migliori studiosi delle moderne democrazie, diverso per chi ricopre cariche istituzionali e per il comune cittadino. E di fronte a denunce che partono dagli stessi famigliari del presidente del Consiglio, non credo si possa tacciare di indebita invasione nel privato la richiesta formale di pubblici chiarimenti da parte di chi un ruolo pubblico riveste.
La mia elencazione potrebbe continuare ma sarebbe superflua poiché già così la misura appare colma.Ad un’emergenza democratica si deve rispondere con un’eccezionale sussulto democratico nel Paese e nelle istituzioni.
Non credo che il Parlamento possa limitarsi ad attendere che il Presidente del Consiglio decida, a seconda dei suoi desideri e delle sue convenienze, se presentarsi di fronte ad esso o meno. L’opposizione parlamentare è in possesso di precisi strumenti regolamentari per giungere, nel modo e nelle forme opportune, a un dibattito parlamentare la cui urgenza mi sembra ormai massima. Per questo mi rivolgo a Voi, pur in un momento come l’attuale che ci vede in competizione nella campagna elettorale per le elezioni dei parlamento europeo e di molti consigli provinciali e comunali.
L’imminente confronto elettorale non può fare venire meno, neppure per un attimo, il nostro senso di responsabilità verso la Costituzione italiana e l’ordinamento democratico dell’Italia.

Mi auguro quindi che vogliate concordare con la necessità di un’immediata riunione di tutte le forze dell’opposizione, presenti o no nell’attuale Parlamento, per concordare e assumere tutte le iniziative unitarie, nel Parlamento italiano e in quello europeo, nelle Istituzioni locali, nella società civile per fare uscire il nostro Paese indenne dall’attuale emergenza democratica che lo investe.

In attesa di un Vostro tempestivo cenno di riscontro, Vi saluto augurando a tutti noi un presente e un futuro di democrazia e libertà.

Nichi Vendola
Roma 22 maggio 2009

domenica 10 maggio 2009

Elezioni Provinciali 6 e 7 giugno. Il compagno Massimo PERRINO è il candidato di SINISTRA UNITA nel nostro Collegio.


Il 6 ed il 7 di giugno i cittadini di Taranto e della provincia jonica andranno al voto per eleggere il Consiglio Provinciale. Il territorio della provincia è suddiviso in 30 Collegi (uninominali), tanti quanto i Consiglieri da eleggere. La lista che fa riferimento a SINISTRA e LIBERTA' è denominata SINISTRA UNITA. Nel Collegio n° 1 – Carosino, Monteparano, Monteiasi, Montemesola – la Casa della Sinistra, a seguito di una seria e tranquilla valutazione politica insieme ai compagni del Movimento per la Sinistra di Montemesola, ha indicato come candidato, il compagno Massimo PERRINO. Massimo è nato ed è vissuto a Montemesola. Ha 33 anni ed ha conseguito il diploma in agraria presso l’Istituto Tecnico Agrario di Locorotondo. Da alcuni anni è sposato e vive a Monteiasi. Ha avuto innumerevoli esperienze lavorative in svariati campi. È anche istruttore di pratiche sportive orientali in una palestra a Monteiasi. Ha deciso di candidarsi per dare concretezza al suo impegno politico che vuole indirizzarlo soprattutto verso il mondo del lavoro e l’ambiente. Con l’impegno e la coerenza che lo contraddistinguono, saprà sicuramente affrontare la responsabilità amministrativa con serietà e decisione, a beneficio dell’intera collettività. Per questo la Casa della Sinistra di Monteiasi augura a Massimo un grande successo.